L’inizio di questo millennio, l’anno 2000, è stato tanto temuto e tanto desiderato. Sicuramente ha segnato una svolta nella società, nelle abitudini di vita. Forse non ce ne siamo accorti perché lo viviamo quotidianamente, ma se ripensiamo a noi alla fine degli anni 90 e ci paragoniamo ad oggi, noteremo non solo i cambiamenti inevitabili portati dal tempo, ma anche dei tempi, di quello che ci circonda, di come oggi pensiamo, sentiamo. Della rapidità con cui si susseguono gli avvenimenti nel mondo e nelle nostre vite.

Uno dei cambiamenti maggiori che possiamo notare è proprio la voglia di cambiare. Se prima ci accontentavamo delle situazioni, e ci stavamo anche bene, ora siamo sempre più desiderosi di avere qualcosa in più, che non è solo cambiamento apparente, ma anche significativo per noi.

Per le persone che hanno questa forte spinta ad una evoluzione personale, può essere difficile farla convivere con la vita pratica. Spesso c’è una sorta di scollamento tra il desiderio di un mondo migliore e la “dura realtà”. Chi insegue il mondo dei propri sogni rischia di finire in un limbo che non trova applicazione pratica.

L’econolismo nasce proprio per coniugare questi due mondi.

Da una parte il mondo ECONOMICO, quello del società, della produzione, della creazione di lavoro e servizi e del guadagno.

Dall’altra parte il mondo OLISTICO, quello che crede in una visione superiore e d’insieme, che mira alla profondità e al benessere interiore dell’essere umano.

Schierarsi da una parte o dall’altra genera spesso giudizio e biasimo, e la tendenza ad abbandonare una fetta di vita necessaria.

L’ECONOLISMO nasce per mettere insieme queste due parti, per conciliare il benessere personale con il ruolo attivo e riconosciuto di ognuno nella società, in modo concreto e armonico.

Mi capita di dire spesso “in me convivono queste due anime” perché io più di tanti ho sentito e subito questo divario. Nel mio ventennale ruolo storico di Commercialista e Consulente del Lavoro, ho avuto difficoltà a conciliare l’altra parte di ricerca e formazione olistica. Oggi finalmente questa spaccatura è stata colmata e sono ben felice di non aver dovuto fare una scelta che mi avrebbe obbligata ad escludere l’una o l’altra parte del mio lavoro.

Ne è nato qualcosa di veramente nuovo, dove le conoscenze e le esperienze lavorano in sinergia, e grazie a queste posso portare una visione nuova, più aperta e futuristica nelle aziende con cui vado a collaborare. Una vera apertura al Terzo Millennio!


La visione Econolistica va di pari passo con quelle che sono le tendenze future, come l’Agenda 2030 e la Sostenibilità, temi molto attuali che ci portano ad un futuro immediato e a doverci adeguare al resto dell’Europa – l’Italia, si sa, se la prende sempre un po’ comoda…

Un altro tema è quello dell’Etica nel mondo del lavoro, forse ancora più difficile qui in Italia che altrove, ma che segna un netto divario tra il passato e il futuro sostenibile che vogliamo e dobbiamo creare.


Fortunatamente in questa visione non sono assolutamente l’unica, anzi sono davvero felice di aderire a gruppi di professionisti con cui costruire questo futuro migliore.

L’Econolismo è stato infatti fondato dall’I.ST.ECO, Istituto di Studi Econolistici, di cui faccio parte. Trovi maggiori info sull’istituto e sulla visione Econolistica sul sito ufficiale ISTECO.org.

Con I.ST.ECO svolgo come docente anche incontri di formazione, come la conferenza e la formazione di FOCUSING che ho tenuto tra maggio e giugno di quest’anno.

Credo fortemente nella possibilità che INSIEME possiamo creare un mondo migliore non solo come esseri umani, ma anche nel business, nella qualità di vita sul posto di lavoro, nelle prestazioni e nei risultati economici. Con questo spirito, rafforzato nella credenza e nella fiducia, ci apprestiamo a chiudere questo 2023 nel migliore dei modi e a preparare un 2024 forte e felice.