A settembre abbiamo parlato dell’importanza della gestione del tempo. Ora che attendiamo l’insediamento del nuovo governo e delle relative novità che ne verranno anche ai fini fiscali, non perdiamo tempo prezioso e andiamo a vedere qualche dettaglio importante che interessa tutte le imprese.
All’interno del CODICE DELLA CRISI D’IMPRESA troviamo la
RIFORMA DELLE PROCEDURE CONCORSUALI
Questa riforma è applicabile a qualsiasi debitore, esercente un’attività
* commerciale
* artigiana
* agricola;
operante come
* persona fisica
* persona giuridica
* altro ente collettivo
* gruppo di imprese
* società pubblica (con esclusione degli Enti pubblici).
La normativa di cui parliamo è entrata in vigore il 15 luglio scorso ed è finalizzata, tra l’altro, a:
- l’introduzione di una DIAGNOSI PRECOCE dello stato di difficoltà dell’impresa
- la salvaguardia della capacità imprenditoriale, tramite la creazione delle condizioni.
- invitare all’adozione di un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato per rilevare TEMPESTIVAMENTE lo stato di crisi.
Lo stato di crisi è definito come:
LO STATO DEL DEBITORE CHE RENDE PROBABILE L’INSOLVENZA e che si manifesta con L’INADEGUATEZZA DEI FLUSSI DI CASSA prospettivi a far fronte REGOLARMENTE alle obbligazioni nei SUCCESSIVI 12 MESI.
Abbiamo visto tante imprese chiudere negli ultimi anni e sappiamo come le condizioni e gli scenari di mercato cambiano sempre più rapidamente.
Non possiamo più pensare come in passato “Vabbè, questo mese non è stato un granché ma ci rifaremo sotto le feste”…
Abbiamo il controllo di tutte le condizioni perché la nostra impresa possa continuare a prosperare?
Vediamo alcuni dei segnali per la PREVISIONE della CRISI
- debiti per retribuzioni (se hai dipendenti) scaduti da almeno 30 giorni pari a oltre il 50% dell’ammontare complessivo mensile delle retribuzioni;
- Debiti verso fornitori scaduti da almeno 90 giorni di ammontare superiore a quello dei debiti non scaduti;
- Esposizione nei confronti di banche o altri intermediari finanziari scadute da oltre 60 giorni ovvero che hanno superato da almeno 60 giorni il limite degli affidamenti ottenuti in qualunque forma, se rappresentano complessivamente almeno il 5% del totale delle esposizioni;
- una o più esposizioni debitorie nei confronti di INPS / INAIL / Agenzia delle Entrate / Agenzia delle Entrate – riscossione.
Se non è chiaro come siamo arrivati a questo punto, proviamo a cambiare punto di vista.
Se una volta il commercialista veniva visto come il rappresentante scomodo degli oneri fiscali o quella persona che poteva indirizzarti ad aggirare ostacoli o farti trovare il modo di pagare meno tasse, oggi può essere invece il tuo ALLEATO PIU’ FIDATO.
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