Diciamo spesso che i tempi cambiano, che stiamo andando verso una nuova direzione in cui l’economia e il rispetto dell’essere umano si integrano sempre di più. Ecco, oggi cominciamo a vederne gli effetti evidenti.
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Il Rinascimento è stato l’epoca storica in cui l’importanza dell’essere umano era messa al centro dell’esistenza. Eppure per governare e gestire la società, il potere doveva derivare dall’incutere timore e terrore, tanto che il riferimento comune era il testo “Il Principe” di Machiavelli, autore passato alla storia come “cattivo” eccellente. Infatti l’aggettivo machiavellico si usa per definire qualcosa di molto ben congegnato e calcolato per ottenere benefici e potere, esclusivamente per sè, manipolando qualcuno.
Oggi assistiamo ad una rinascita dell’umanità, parliamo di econolismo per questa nuova visione integrata, olistica, dove tutti ottengono benefici, in un rapporto win-win. Tant’è che il nuovo modo di lavorare anche nelle aziende sta cambiando e finalmente cominciamo ad averne delle testimonianze valide ed affidabili.
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Avevamo già parlato di quanto il benessere in azienda favorisse non solo una migliore comunicazione intra-aziendale, ma anche risultati migliori in termini di fatturato e gestione dei rapporti esterni.
Se vuoi vedere gli articoli precedenti sull’argomento, in fondo all’articolo trovi tutti i link.
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Classifica
Oggi prendiamo come riferimento la ricerca di Great Place to Work Italia, una multinazionale presente anche in Italia, che ogni anno pubblica la classifica delle 60 migliori aziende in cui lavorare.
Dalle ricerche di Great Place to Work sono emersi dati molto interessanti.
TRUST INDEX
L’indicatore di fiducia dell’organizzazione è risultato pari all’89% nelle aziende entrate in classifica, mentre nelle altre aziende analizzate non supera il 71%
OVERALL SATISFACTION
La soddisfazione complessiva è una valutazione immediata dell’ambiente di lavoro. Questo indice arriva quest’anno al 92%, in netta crescita rispetto agli anni precedenti.
FATTURATO
I Best Workplaces italiani hanno registrato nel 2023 ricavi in crescita tra il 20 e il 30%.
Se consideriamo che l’incremento del settore industria e servizi dall’indice ISTAT è di +0,6%, capiamo bene quale differenza ci sia.
Questa ricerca rafforza e afferma ulteriormente il concetto dell’ IMPORTANZA FONDAMENTALE PER UN’AZIENDA DI AVERE DIPENDENTI SODDISFATTI E FELICI.
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Dipendenti felici
Quanto alla FELICITA’, non intendiamo certo che vadano in giro ballando per i corridoi, ma sicuramente alcuni punti possono evidenziare il grado di soddisfazione e felicità sul lavoro:
- Arrivare puntuali – e magari con il sorriso –
- Avere una buona comunicazione con colleghi e superiori, nonché nei rapporti esterni
- Mostrarsi incuriositi e disponibili verso nuovi progetti e cambiamenti
- Saper gestire imprevisti e comunicare le difficoltà
- Cercare di trovare soluzioni e miglioramenti, anche coinvolgendo altri colleghi
Dipendenti felici producono di più, trovano il modo per mitigare ostacoli e difficoltà, rendendo più leggero – anche se solo mentalmente – il carico di lavoro per sè e per gli altri. Inoltre, essendo meno stressati, hanno migliori condizioni di salute.
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