Questo è il mio motto ormai da molti anni, da quando la figura della commercialista cominciava ad andarmi stretta, poiché era incentrata solo sui numeri.
Da allora sono cambiate molte cose, la mia professione ha ampliato i suoi confini, divenendo nel tempo un riferimento per le aziende non solo dal lato fiscale, ma anche lavorativo a tutto tondo.
Cosa significa che “l’azienda è fatta di persone”?
È ovvio che per sostenere un’azienda ci sia bisogno di forza lavoro, ma chi sono questi lavoratori? Perché lavorano nella mia azienda? Come si inserisce la loro vita lavorativa nel contesto generale della loro vita? E viceversa, come si inserisce la loro vita privata nel contesto lavorativo della mia azienda?
L’equilibrio tra vita lavorativa, carriera e vita privata è un tema molto delicato. Come imprenditore o responsabile del tuoi collaboratori, sai già quanto impatta il tuo lavoro con la tua vita privata e come sia difficile a volte conciliarli o mantenere un bilanciamento tra le parti. Avrai attuato delle strategie per farlo o avrai dovuto prendere decisioni non sempre facili.
Il dovere dei tuoi dipendenti è svolgere i compiti affidati durante l’orario di lavoro stabilito. I tuoi dipendenti e collaboratori sono stati scelti in base alle loro capacità, predisposizioni e alla loro formazione ed esperienza.
Cosa implica oggi “mettere le persone al centro”?
Nel contesto attuale di cambiamento veloce e costante, dove la tecnologia e l’intelligenza artificiale prendono sempre più piede nei contesti commerciali e non, diventa sempre più importante tenere ben presenti gli obiettivi e le strategie lavorative.
La pandemia ha segnato una svolta epocale in termini di consapevolezza lavorativa, con l’utilizzo dello Smart Working, dove prima la risposta ad un’eventuale richiesta di lavorare da casa era inevitabilmente “no, non è possibile”. Dall’altra parte ha messo in evidenza il bisogno di incontrarsi fisicamente nello stesso luogo, almeno occasionalmente, per mantenere un contatto umano che va al di là delle mere comunicazioni lavorative.
Ci siamo resi conto che le PERSONE che fanno parte dell’azienda sono esse stesse Stakeholders, ossia portatori di interesse, e per questo determinanti perché la nostra organizzazione sia sostenibile nel tempo.
Alcuni punti chiave di un approccio HR sostenibile
Per mantenere il focus sulle persone è utile che questi punti siano adottati e sviluppati.
CONOSCENZA
Conosciamo le persone che fanno parte della nostra organizzazione? E quanto?
Abbiamo messo in campo dei momenti in cui le persone possano uscire dal ruolo lavorativo e far entrare qualcosa di più per farsi conoscere?
Abbiamo adottato strategie per conoscere meglio le persone che fanno parte della nostra azienda? (Sondaggi, iniziative e suggerimenti)
ASCOLTO
Abbiamo attuato politiche di ascolto di bisogni e suggerimenti? Chi vive molto da vicino e ripetutamente un luogo o una mansione, è la persona più adatta a suggerire piccoli miglioramenti strategici che facilitino il lavoro.
Abbiamo istituito momenti di ascolto personale e di gruppo per entrare nel vivo delle dinamiche lavorative? O anche per verificare che le novità introdotte abbiano avuto l’esito che ci aspettavamo?
PARTECIPAZIONE
Le singole persone sono inserite in team di lavoro o progetti? Quanto viene valorizzato e come viene vissuto il lavoro in team?
Ci sono iniziative a carattere aziendale che motivano a far parte dell’organizzazione e a sentirsene parte?
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Se vuoi implementare nuove strategie per i tuoi collaboratori e dipendenti ma hai dubbi sulla loro applicazione ed efficacia nel caso specifico della tua azienda, contattami, sarò felice di aiutarti a sciogliere i tuoi dubbi e a mettere in pratica il miglioramento del lavoro nella tua realtà aziendale.